Buongiorno a tutti,
un quadriennio è passato e dopo questo tempo trascorso alla guida del Comitato Veneto mi sento di tracciarne un bilancio (dal mio punto di vista).
Durante questa mia gestione sono avvenuti dei cambiamenti epocali, per quanto riguarda l’intera gestione di tutto l’apparato: un sito ora funzionale (certamente da migliorare), divenuto strumento indispensabile di informazione; il Portale regionale con tutti i risultati sempre aggiornati entro il lunedì (una conquista a beneficio di tutti i giocatori); la gestione informatizzata dei tornei che ha consentito la pubblicazione dei risultati stessi il giorno successivo al torneo; la gestione contabile amministrativa esclusivamente online, senza più carte e quindi gestita e controllata istantaneamente da Roma; le mail divenute unico mezzo di corrispondenza, immediate e senza costi a gravare le Società. Tutte innovazioni alla quale il nostro esecutivo si è subito adattato, senza lesinare giorni o notti per capirne l’esatto funzionamento.
Il Comitato, in questa gestione, ha cercato di mantenere ed incrementare una filosofia volta principalmente ai giovani: sono incrementate le gare rivolte al settore giovanile (con i tornei predeterminati, i campionati veneti, la serie D/3 e un anno addirittura la D/2 giovanile); sono stati effettuati stage giornalieri e stanziali, costituendo un valido gruppo di giovani selezionati che costituiscono la rosa del progetto giovani; abbiamo preso la decisione di non far pagare alcuna quota agli atleti convocati dal settore tecnico agli stage; la grossa novità è rappresentata dall’aver ingaggiato Matjaz Sercer (con regolare contratto) quale allenatore del settore giovanile e Progetto Giovani, il quale farà da tecnico itinerante tutte le settimane presso le varie Società del Veneto, oltre che dirigere tutti gli stage del Comitato Veneto; abbiamo dato il via alle partecipazioni ai tornei internazionali “veri” (che non siano il solito transalpino) con le nostre rappresentative giovanili, in proposito si è partecipato al torneo internazionale di Zagabria; abbiamo fortemente mantenuto l’obbligatorietà dei giovanili nelle serie D/1 e D/2, cosa osteggiata da sparute Società che evidentemente non hanno compreso l’effettiva validità di tale regolamentazione (normativa che ci è invidiata da diverse regioni d’Italia); abbiamo deliberato l’acquisto di otto nuovi tavoli e cento transenne che saranno a disposizione di chiunque ne faccia richiesta per lo svolgimento di tornei vari (gratuitamente, senza andarli ad elemosinare da chi ne possiede chissà quanti a vario titolo); ecc. Volevamo anche essere innovativi sul piano delle regolamentazioni dei campionati a squadre regionali, con una formula decisamente avvincente che avrebbe evitato alle squadre di giocare sempre tra di loro e diviso il campionato in due segmenti con valori più omogenei, senza i patetici playoff e playout, ma Roma ci ha stoppato. Rinnovata la collaborazione con gli arbitri, in buon numero ed aumentati nell’ultimo quadriennio, grazie alla collaborazione con il FAR, Montesel e Michaela Piccolo che hanno svolto nuovi corsi.
Nel corso di questo mandato ho fortemente voluto e abbiamo svolto ben due corsi per la formazione di nuovi tecnici, consentendo a circa cento persone di prenderne parte e conseguirne il brevetto, cosa che prima in Veneto veniva quasi avversata. Esaltanti i risultati conseguiti dalle nostre rappresentative nelle varie competizioni nazionali, dove abbiamo primeggiato o siamo sempre saliti sul podio alle varie Coppa delle Regioni, Ping Pong Kids, ecc.
Ho voluto perseguire una politica di spesa oculata (premiata alla fine) che ci ha garantito una copertura finanziaria certa, per minimo due anni, del tecnico ingaggiato Sercer, altrimenti probabilmente impossibile e di cui si gioverà il nuovo esecutivo. Parsimonia che comunque ha consentito di svolgere tutta la mole di attività svolta (aumentata a dismisura); pagare addirittura le spese agli atleti convocati agli stage (cosa che prima non avveniva), oltre che a partecipare ad ulteriori tornei internazionali; acquistare otto tavoli e cento transenne; restituendo alle casse del Comitato più del doppio delle risorse con cui avevo preso il mandato inizialmente.
Nel Comitato tutte le Società hanno potuto constatare un concreto punto di riferimento, trovando sempre una risposta o una risoluzione delle varie problematiche (migliaia sono state le richieste pervenute via mail soprattutto o telefonicamente).
È stata per me un’esperienza sicuramente positiva che mi ha arricchito e che mi ha fatto conoscere più a fondo tante cose e soprattutto tante persone. Voglio, pertanto, ringraziare infinitamente chi mi è stato accanto dall’inizio alla fine e chi lo è stato magari solo per un periodo. Accanto a me ho avuto il privilegio di avere alcune persone straordinarie e consentitemi un encomio particolare per Giampietro Corso e Diego Parin che hanno svolto una grandissima mole di lavoro, dedicando moltissimo tempo con precisione e puntiglio (due veri capisaldi), ma un ringraziamento per il prezioso contributo va anche a Dario Mucignat e Andrea Pavan che hanno sorretto l’impegno fino in fondo, nonostante i pressanti impegni di lavoro; come pure, per la parte in cui sono stati all’opera, ringrazio Gabriele Saltarello e Mariano Venturelli. Vorrei ringraziare anche le tante Società e dirigenti che mi hanno sostenuto e che hanno espresso parole di elogio nei nostri confronti, plaudendo al nostro operato. Come pure ammetto di aver potuto constatare l’incoerenza e l’opportunismo di alcuni dirigenti (per fortuna pochi, a dire il vero), di cui prendo atto e ne faccio ammenda.
Concludo, dicendo che il sottoscritto è voluto essere non il classico Presidente, lontano dalla realtà e seduto solo su una sedia in tribuna d’onore o sulla stanza dei bottoni, ma chi mi ha conosciuto ha potuto constatare di trovarmi sempre in palestra: al computer di supporto agli arbitri; a montare tavoli; spostare transenne; fare facchinaggio; parlare ai ragazzi negli stage e ai tecnici durante i corsi per allenatori; dialogare nei tornei soprattutto con atleti e tecnici, il mio mondo (sono stato e resterò comunque, in primis, un tecnico).
Non sarò candidato per il prossimo esecutivo, ma assicuro che continuerò ad essere presente ed a lavorare per il tennistavolo con la mia Società. Al futuro esecutivo auguro un “in bocca al lupo” e buon lavoro, mantenendo un occhio vigile e attento sul loro operato.
Gianfranco Zanetti